A proposito di ‘geolinguistica’, ‘dialettologia’, ‘geografia linguistica’ e altro ancora

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Zitation: Thomas Krefeld (2019): A proposito di ‘geolinguistica’, ‘dialettologia’, ‘geografia linguistica’ e altro ancora. Version 1 (05.09.2019, 08:39). Lehre in den Digital Humanities. , url: https://www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de/?p=155580&v=1



I termini ‘geolinguistica’, ‘geografia linguistica’, ‘linguistica areale’ sono spesso usati come sinonimi (cf. Sinner 2014a, 113 s.), in quanto si riferiscono tutte alle sottodiscipline della linguistica che si occupano della variazione spaziale. Tuttavia, essi sono orientati in direzioni diverse, con implicazioni specifiche.

    1. Geografia linguistica’ suggerisce che si tratterebbe di un ramo della geografia - e non della linguistica. Sebbene questa espressione sia usata nei titoli di opere ‘classiche’ (cf. Gilliéron/Roques 1912, Grassi 1966, Rohlfs 1971 e Coseriu 1975), è sconsigliato usarla.

    2. Con ‘dialettologia’ si esprime correttamente che questa  scienza si occupa dei ‘dialetti’; è però troppo ristretto, perché la variazione spaziale non si limita affatto alle varietà diatopiche locali, ossia ai dialetti, ma di solito caratterizza anche lo standard sotto forma di sfumature regionali o addirittura di standard regionali (i cosiddetti italiani regionali, français régionaux ecc.); riguardo a queste realtà si parla anche di dialetti ‘secondari’ e ‘terziari’ (cf. Krefeld 2011e). Inoltre, i dialetti sono per definizione varietà di una (e una sola) lingua; qundi il termine ‘dialettologia’ non è idoneo per gli studi che attraversano i confini delle lingue storiche nazionali.

    3. Le riserve formulate nei punti 1. e 2. non si applicano all'espressione ‘linguistica areale’,  meno frequente, ma scelto ad esempio dai curatori del Lessico di linguistica romanza (LRL); ciononostante una linguistica che si definisce ‘areale’ non può interessarsi della variazione spaziale di territori vasti (nazionali, ad esempio).

    4. Il termine più generale è ‘geolinguistica’; esso è adatto anche alla descrizione di zone multilingue ed estese e non è in contraddizione con la descrizione multidimensionale degli spazi comunicativi in cui le variazioni diatopiche, diastratiche, diafasiche e via dicendo interagiscono.

    5. Tuttavia, l'espressione più generale non è necessariamente ideale. Tant’è vero che la formazione di categorie analitiche e di termini tecnici associati dovrebbe sempre osservare il principio noto come ‘rasoio di Occam’: "non sunt multiplicanda entia sine necessitate", vuole dire, non introdurre nuove categorie nel discorso senza necessità. Per motivi di chiarezza e di coerenza è tuttavia importante mantenere i concetti fondamentali assieme ai termini corrispondenti. Detto cio, va precisato, che qualsiasi approccio pluridimensionale esclude per forza l’idea del punto diatopico omogeneo. Ora è stato proposto di sostituirlo meno con un concetto di punto eterogeneo, ‘variegato’, ma con il parlante individuale, cioè con la sua competenza linguistica individuale assieme alla rete comunicativa in cui essa viene praticata. Dato che non esisteva nessun termine l'ho chiamato ‘glossotopo’ e, per conseguenza, lo spazio comunicativo non è altro che la rete dei glossotopi  interagenti, ossia la ‘glossotopia’ (cf. Krefeld 2018e).

Bibliographie

  • Coseriu 1975 = Coseriu, Eugenio (1975): Die Sprachgeographie. Spanisches Original: La geografia lingüística. Montevideo 1956. Übers. und hrsg. von U. Petersen, Tübingen, Narr.
  • Gilliéron/Roques 1912 = Gilliéron, Jules / Roques, Mario (1912): Études de géographie linguistique d’après l’Atlas linguistique de la France, Paris, Champion.
  • Grassi 1966 = Grassi, Corrado (1966): La geografia linguistica. Principi e metodi, Torino, Giappichelli.
  • Krefeld 2011e = Krefeld, Thomas (2011): «Primäre», «sekundäre», «tertiäre» Dialekte – und die Geschichte des italienischen Sprachraums, in: Overbeck, Anja (Hrsg.), Lexikon, Varietät, Philologie. Romanistische Studien Günter Holtus zum 65. Geburtstag, München, De Gruyter (Link).
  • Krefeld 2018e = Krefeld, Thomas (2018): Glossotope statt Isoglossen. Zum Paradigmenwechsel in der Geolinguistik, in: Korpus im Text. Version 3 (Link).
  • LRL = Holtus, Günter u.a. (Hrsgg.) (1988-): Lexikon der romanistischen Linguistik, Tübingen, Niemeyer.
  • Rohlfs 1971 = Rohlfs, Gerhard (1971): Romanische Sprachgeographie, München, Beck.
  • Sinner 2014a = Sinner, Carsten (2014): Varietätenlinguistik eine Einführung, Tübingen, Narr (Link).

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